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Brad Paisley: la quintessenza del country

di Roberto Vanazzi 15 marzo 2010
4.50 avg. rating (88% score) - 4 votes

Brad Paisley

Ringrazio Arianna, la numero uno dei fans italiani di Brad Paisley,  per avere contribuito alla stesura di questo articolo.

C’è un ragazzo negli Stati Uniti la cui musica riesce a mettere d’accordo tutti. Ogni disco che immette sul mercato schizza direttamente al primo posto delle classifiche, fa incetta di premi e vende milioni di copie. La sua voce calda e profonda, sostenuta da indubbie qualità tecniche con la chitarra, ne hanno ormai reso il personaggio di spicco nel panorama country. Il suo nome è Brad Paisley.

L’unico neo, se così si può definire, è che il ragazzo non è molto conosciuto al di fuori dei patri confini. Per quanto mi riguarda devo ringraziare le mie figlie, che mi hanno costretto a vedere decine di volte il cartoon movie Cars-Motori Ruggenti dove l’artista in questione è presente con due brani inediti: Behind The Clouds e la sigla finale Find Yourself. È stato amore al primo ascolto. Ho voluto approfondire e ho scoperto un musicista incredibile.

Brad Douglas Paisley è nato il 28 ottobre 1972 a Glen Dale, in West Virginia. Enfant prodige, ha iniziato a suonare la chitarra a 8 anni, grazie al nonno materno, a 12 ha scritto la sua prima canzone e a 13 già apriva i concerti dei grandi del country che passavano dalle sue parti.

Dopo avere conseguito la laurea presso la Belmont University di Nashville, ha iniziato la carriera musicale firmando per l’etichetta Arista Nashville.83729028XX029_2008_American

L’esordio, siamo a febbraio del 1999, è stato con la dolce Who Needs Pictures, che ha aperto la strada un paio di mesi più tardi all’album omonimo. Il singolo di punta è un’altra ballad He Didn’T Have To Be, che ha raggiunto il primo posto delle Hit Parade Country. Da segnalare anche l’opening track Long Sermon, le sbarazzine Don’t Breathe e Me Neither e le romanticone We Danced, Holding On To You e Clouds Of Dust. Il disco si chiude con il remake di In The Garden, un gospel tradizionale datato 1912.

Nel 2000 Paisley ha ricevuto il premio della Country Music Association come miglior cantante emergente e ha ricevuto la sua prima nomination ai Grammy Awards, che in seguitò vincerà più di una volta.

L’anno seguente è uscito il suo secondo album intitolato Part II, che è stato certificato Disco di Platino. Anche in questo caso si susseguono brani scatenati, Two Feet Of Topsoil, Wrapped Around e All You Really Need is Love ad altri più d’atmosfera, come la title track, Two People Fell In Love e gli oltre 6 minuti di I Wish You Stay. La mia preferita resta comunque la cover di Darrell Scott You’ll Never Leave Harlan Alive. L’ultima traccia è ancora una volta un brano tradizionale: si tratta del vecchio inno evangelico The Old Rugged Cross.

Mud On The Tyres è del 2003 e, come ormai da prassi, i singoli da esso estratti hanno raggiunto la vetta delle classifiche. Mud On The Tyres, Little Moments, Celebrity, Aint’ Moment Like Me, The Cigar Song, la cover di Vern Gosdin Is It Raining At Your House, e, soprattutto, Whiskey Lullaby, dove Brad duetta con Allison Krauss, sono i brani cardine di questo splendido lavoro.
L’ immancabile pezzo pescato dal passato è il Gospel cristiano Farther Alone.

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Nel marzo dello stesso anno, Brad ha sposato l’attrice Kimberly Williams, che qualcuno avrà visto nel telefilm La vita secondo Jim nel ruolo di Dana.

Il quarto album, Time Will Wasted, è uscito nel 2005, dopo che Brad è stato in tour con la regina del country Reba McEntire. L’LP, che nel 2006 ha vinto il Country Music Association come miglior album dell’anno, segue il solito filone di danze country-rock, The World, Easy Money e I’ll Take You Back, e dolcissime melodie, She’s Everything, Rainin’ You, Waiting On A Woman e Alcohol su tutte. Oltre a queste anche un paio di duets con grandi del genere quali Dolly Parton e Alan Jackson.

Il 2006 ha visto l’arrivo nei negozi di Brad Paisley Christmas, con il quale l’artista di Glen Dale rivisita in stile country famosi brani natalizi, fra i quali spiccano una tiratissima Jingle Bells strumentale e Born On Christmas Day, scritta, e registrata, dallo stesso Brad quando aveva tredici anni..

Un anno più tardi ecco invece 5th Gear, che ha debuttato direttamente al terzo posto di Bilboard, mentre il primo singolo da esso estratto, Ticks, ha raggiunto subito il numero 1. Oltre a questo a me piacciono il brano d’apertura All I Wanted Was A Car, Online, I’m Still A Guy, la scatenata Mr. Policeman e la solita manciata di lenti, da Letter To Me a It Did e With You, Without You, passando per Oh Love, dove Paisley incrocia la voce con la bella Carrie Underwood.

Con Play, datato 2008, Brad ha voluto mostrare, se per caso ce ne fosse stato bisogno, la sua abilità con la chitarra. Il sottotitolo del disco è, infatti, The Guitar Album e si discosta parecchio rispetto ai lavori fin li eseguiti. Innanzitutto i brani sono per la maggior parte strumentali e vedono la presenza di numerosi ospiti d’eccezione, a partire da B.B. King, con il quale il ragazzo esegue Let the Good Times Roll. Primo e unico singolo dell’album è Start a Band, cantato e suonato in coppia con Keith Urban, artista neozelandese noto per essere il marito di Nicole Kidman, che è stato il tredicesimo brano di Paisley a raggiungere la prima posizione in classifica. La mia preferita resta comunque la cavalcata chitarristica di Cluster Pluck dove Brad si alterna

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alle sei corde con artisti country del calibro di James Burton, Albert Lee, Steve Wariner e altri ancora.

Quello che fino ad ora è l’ultimo lavoro di Brad Paisley è stato realizzato circa 9 mesi fa e s’intitola

American Saturday Night. Si tratta di album maturo, con canzoni che sono dei piccoli gioielli. La migliore è senza dubbio la romantica Then, altro pezzo arrivato in cima alle Hit americane. Quindi Welcome To The Future, che Brad dice essere la sua preferita del disco, Water, Everybody’s Here, No, Anithing Like Me e Oh Yeah, You’re Gone.

Nel luglio dello stesso anno Brad ha suonato alla Casa Bianca in occasione della celebrazione denominata Country Music At The White House. Quindi ha vinto per la seconda volta consecutiva il Country Music Association award.

Si, c’è un ragazzo negli Stati Uniti che è come un Re Mida, tutto quello che tocca si trasforma in oro. Il 23 giugno 2010 Paisley sarà in concerto a Londra. Speriamo sia il preludio per future date in Europa e, soprattutto, nel nostro Paese.


4.50 avg. rating (88% score) - 4 votes

10 risposte a “Brad Paisley: la quintessenza del country”

  1. claudio ha detto:

    grande brad e grandi voi che parlate di musica country che purtroppo in italia non viene molto trattata

  2. Arianna ha detto:

    Hi Bro! Brad è stata una grande scoperta, grazie!

  3. elisa ha detto:

    ciao!ballo country da un paio di anni e devo dire che purtroppo daveero in italia é un genere poco conosciuto.per me personalmente è stata una rivelazione e brad è sicuramente insieme a garth brooks un’icona del genere.baci

  4. rossano ha detto:

    una serata al karaoke e tra una cantata e l’atra chi sento?…. per la prima volta…?questa voce pazzesca…. questa musica…. che conosco molto bene new country…. poi mi informo…. e esce … il nome di brad paisley…. ragazzi!!! questo e’ un grande!!!!!spettacolo grande musicista e sopratutto che voce!!!!!!

  5. olga ha detto:

    Grandissimo Brad, la musica più bella che io possa ascoltare,quando sono giù,ascolto i suoi cd e riprendo a vivere con forza.Brad… meno male che ci sei.

  6. sergio ha detto:

    Grande Brad……seguo la country music (o magari country-rock) da tanti anni…..neil young, jackson browne, poco, eagles, emmilou harris, gram parson, ….chi più chi meno è arrivato da noi…..speriamo che paisley arrivi e con lui altra gente come jason aldean, toby keith, alan jackson, keit urban ………

  7. Roberto Vanazzi ha detto:

    ….Tim McGraw, Justin Moore, Rascal Flatts, Gloriana, Erich Church, George Strait, Clint Black, Darryl Worley, Craig Morgan e i mitici “vecchi” Alabama. I nomi sono tanti, ma da noi si sentono con il contagocce, per non dire che sono del tutto sconosciuti. E questo è un vero peccato.

  8. Cristiano ha detto:

    1995, vado negli States per un programma di studi.
    Tornerò dopo qualche tempo con la valigia piena di cd country, Garth Brooks il primo amore, Alan Jackson a seguire.
    Nel 2000 torno per la seconda volta e vado a Nashville, tappa obbligatoria dopo anni di musica country come nuova colonna sonora della mia vita.
    Chi ti scopro?
    Brad Paisley.
    Da allora lo seguo follemente, un mito.

  9. Clara ha detto:

    Conosco la musica di Brad da almeno 6 o 7 anni e, finalmente, quest’anno sono riuscita ad assistere a due dei suoi molteplici concerti che fanno parte del H2O II Tour. A Scarborough, nel Maine, il 17 Luglio ho avuto la fortuna di conoscerlo di persona attraverso il suo Fan Club. Questa domenica ero al Forum di Copenhagen, proprio sotto il palco. Avevo un foglio con scritto in fretta e furia che ero la sua fan dall’Italia ed ero stata anche a Scarborough, e mi ha fatto piacere perché si è ricordato e mi ha salutato in mezzo ad una folla di fans più o meno scatenati.
    Brad è eccezionale, come musicista, cantante e come persona, soprattutto.
    Forse il prossimo anno da noi, magari a Verona…

  10. Lorenzo ha detto:

    che bello, non sono l’unico Italiano a cui piace il Country =). Brad Paisley è un vero genio della musica. Altro che lady gaga…